LA FAVOLA

La Favola

In un regno immerso nelle alte montagne del Nord, circondato da un grandissimo lago, viveva un bambino birichino di nome Fantò.

In una giornata soleggiata, il cui cielo era cristallino e le nuvole erano state spazzate via da una brezza lieve, Fantò passeggiava tutto solo alla ricerca di nuove avventure.

Quando attraversava la natura, morta a causa delle temperature gelide della montagna, tutto fioriva diventando una distesa di emozioni.

Percorrendo la distesa fiorita, incontra i suoi genitori, Peter e Gisella.

“Papà, mamma! Cosa sta succedendo? Guardate i fiori.”

La mamma rispose: “Fantò, guarda la bellezza che ti circonda. Tutto il Regno è felice da quando tu sei nato. Vorrei mostrarti una cosa, di cui tutti parlano ormai.”

La mamma accompagnò il suo piccolo in una grotta, in cui c’era un falegname che lavorava.

Fantò chiese: “Mamma cosa sta facendo quel buon uomo?”.

L’uomo gli dette la mano e lo condusse verso un’insenatura. Fantò era spaventato e intimorito da quest’uomo che aveva le mani sporche e piene di schegge.

I due, che si guardavano con circospezione, osservavano uno spettacolo meraviglioso. L’uomo, infatti, si occupava di riprodurre tanti piccoli ometti in legno, identici a lui.

“Ma sono io…”, replicò Fantò perplesso e quasi interdetto. Il buon uomo, nonostante avesse serie difficoltà ad articolare una risposta, riuscì ad esclamare solo un flebile “Sì”.

Fantò scappò verso i suoi genitori in cerca di spiegazioni. A questo punto il papà gli disse: “Da quando sei venuto al mondo, non si parla d’altro. La tua bellezza, i tuoi movimenti timidi ma eleganti, la tua veste così luccicante non è passata inosservata al Re. È stato proprio lui, infatti, a commissionare al buon uomo la riproduzione del tuo corpo. So che ti sembrerà assurdo ma ormai sei il sogno di tutto il Regno. Tutti i potenti ti cercano, tutti i ricchi ti vogliono”.

A questo punto, Fantò interruppe il suo papà ed esclamò: “Ma io sono un semplice bambino!”

Il papà gli sorrise, gli accarezzò il viso e, con sguardo amorevole, gli rispose: “Ti assicuro che tu sei molto più di questo. Tu sei il nostro gioiello, sei il tesoro più grande che chiunque possa desiderare.”